I nostri giorni felici – Stare nel tempo

FOTOGRAFIE DI LUCA BRONZI

Il Progetto

I nostri giorni felici – Stare nel tempo

Quando sei giovane hai una vita davanti, una vita davanti… adesso sono io che dico ai giovani avete una vita davanti, il tempo che passa, passa e non ti aspetta e ti accorgi che non sei neanche pronta per affrontare la vecchiaia.

Il secondo spettacolo della trilogia Stare nel tempo è I nostri giorni felici, adattamento di comunità del testo di Samuel Beckett. Il gruppo di attori debutta nel 2018 al Teatro Marchesa. In scena dieci persone recitano dalle proprie tane, luoghi sicuri da cui non escono se non in poche e brevi occasioni. Sono i due giovani ragazzi stranieri che, spinti dai versi dell’amore di Shakespeare, aiutano le passate generazioni a uscire qualvolta, con la testa incuriosita, dal proprio nascondiglio personale. Vediamo qui chi ha compiuto il proprio percorso dell’esistenza e lo difende nella propria tana ripetendo, a volte in modo ossessivo, i propri riti quotidiani come estrema difesa di una vita di cui risulta arduo rinnovare il senso. Chi è e dove può stare chi invece sta cercando, per la prima volta, il senso della propria esistenza? L’amore è una risposta? Forse! Ecco così un progetto che veicola il tema delle relazioni intergenerazionali. Giovani ragazzi stranieri si rapportano alla generazione di uomini e donne italiani tra i 40 e gli 80, in un miscuglio di parole delle quali è difficile capire la reale provenienza. Sarà Beckett? Sarà Shakespeare? Sarà Nuccia?

Lo spettacolo debutta nel giugno 2018 al Teatro Cascina Marchesa di Torino durante la IX edizione del TeatroComunità in Festival. Regia di Maria Grazia Agricola, Céline Schlotter e Marianna Barbaro. In scena Rodolfo Brescia, Giuseppina Choc, Luisa Choc, Gabriella Inglese, Nuccia Miceli, Giovanna Pisano, Beppe Spatola, Gabriella Bellicini, Carmen Di Stefano, Mariella Parisi, Bashir, Cristina, Egli, Imen e Nelson. Si ringraziano per la collaborazione Alba Galbusera e Flavia Moschetto.

Stare nel tempo – Trilogia in divenire

Nel 2018 nasce l’idea di costituire una trilogia di spettacoli denominata Stare nel tempo. Questo trittico di progetti vede come aprifila Il tempio delle nostre fragilità spettacolo nato nel 2015 che lavora sul bagaglio narrativo familiare di ciascuno: la relazione coi propri genitori è fulcro centrale dello sviluppo della drammaturgia e fa convivere in scena cinque personaggi che vanno dai 40 ai 70 anni.

Il secondo spettacolo della trilogia è I nostri giorni felici, adattamento di comunità del testo di Samuel Beckett. Questo un progetto che veicola, a sua volta, il tema delle relazioni intergenerazionali. Giovani ragazzi stranieri si rapportano alla generazione di uomini e donne italiani tra i 40 e gli 80, in un miscuglio di parole delle quali è difficile capire la reale provenienza.

Infine, nel 2018, nasce la possibilità di avviare un percorso drammaturgico con quattro giovani attori tra i 25 e i 35 anni e si decide di iniziare a lavorare con loro sulle immagini dell’infanzia. Nasce così un primo studio de Il nostro posto.

Altri Progetti